Empatia: come potenziarla

La base per una buona empatia è mettere in atto un ascolto attivo ed interessato, non giudicando e condividendo le emozioni che l’altro prova, senza sentirsene sopraffatti. Utilizzare l’empatia, in altre parole, significa comprendere come si sente l’altra persona non solamente con la testa, ma anche con il cuore e la pancia.

Ad esempio, se guardiamo l’altro in faccia e ci apriamo all’osservazione e all’ascolto empatico, possiamo riconoscere le sue emozioni e quindi “sentire” cosa prova.

Dunque, allenare l’empatia ci porta anche ad imparare a delineare confini chiari con gli altri. Grazie ad essi saremo maggiormente in grado di distinguere qual è l’emozione e di chi è. Per farlo, però, è necessario uscire da una posizione giudicante ed aprirsi, accettando l’altro così com’è.

Per allenare l’empatia, innanzitutto, è essenziale riconoscere l’emozione provata dall’altro e darle valore. Bisogna esercitarsi a riconoscere le emozioni altrui attraverso l’osservazione del loro volto, della loro postura, dei loro gesti e della loro voce. Allenarsi è molto facile e può anche essere divertente! Basta concentrarsi nell’osservare, ad esempio, le espressioni facciali ed il linguaggio non verbale di una persona che ci sta raccontando qualcosa. Si può anche esercitare l’empatia sentendo cosa si prova se ci si mette nei panni dell’altro. Attenzione, però, a distinguere le proprie emozioni da quelle che ci trasmette l’altro comunicando.

Un allenamento divertente può essere vedere un film concentrandosi sul linguaggio non verbale degli attori, ad esempio silenziando il volume, oppure ancora osservare le espressioni facciali di una persona che è al telefono o che si incontra sul treno.

Come puoi notare le occasioni per esercitare l’empatia sono innumerevoli e possono essere anche divertenti!